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”E’ fondamentale la creazione di una filiera della formazione musicale che colleghi la scuola, i Conservatori, le Accademie e i dottorati di ricerca. La valorizzazione di questo canale della formazione deve fare emergere le tante eccellenze italiane. Per riuscirci serve fare sistema con gli altri canali formativi, dalle scuole alle università, e con i protagonisti del territorio”. A dirlo Giuseppe Valditara, giurista e candidato con la Lega in Lombardia per il Senato, nel corso dell’incontro che si è tenuto a Gallarate con una folta rappresentanza del Conservatorio G. Puccini guidata dal suo direttore, Carlo Balzaretti, e diversi direttori e docenti delle Scuole Musicali della Provincia di Varese.

“Il rilancio dei Conservatori e delle Accademie musicali, a iniziare dall’eccellenza di Gallarate, che ha grande potenzialità attrattive anche per gli studenti stranieri, è doveroso. Il processo di valorizzazione e di internazionalizzazione”, evidenzia Valditara, “dovrà coinvolgere diversi soggetti, non esclusa l’industria musicale, che dovrà poter intervenire attivamente nell’istituzione dei dottorati e nell’orientamento della ricerca”. Dal canto suo Balzaretti, ricordando “il ruolo decisivo che Valditara da capo Dipartimento Miur ha avuto nel processo di statizzazione dei Conservatori”, ha rivendicato l’importanza dell’istituzione di Gallarate come “testimonial della cultura musicale lombarda e italiana. Puntiamo ad essere competitivi”, ha concluso Balzaretti, “anche con altre realtà a livello internazionale”.

“La formazione tecnica e professionale è un asset decisivo per lo sviluppo dei nostri territori, le imprese devono poter contribuire alla stesura dei piani di studio dei singoli istituti, curricula che devono tenere conto del fabbisogno delle piccole e grandi filiere produttive e delle nuove esigenze di innovazione e Industria 4.0”, ha detto Giuseppe Valditara, giurista e candidato con la Lega in Lombardia per il Senato, nel corso dell’incontro con l’Unione industriali di Como. “Discorso analogo per i dottorati industriali: le imprese coinvolte devono poter sedere nel collegio docenti con pari dignità rispetto agli altri protagonisti di questi dottorati di ricerca. La loro presenza è un punto di forza per la ricerca stessa”, ha detto Valditara. Nel corso dell’incontro ampio spazio ai problemi legati a sviluppo del territorio e di questioni nazionali: dal miglioramento della viabilità locale al fenomeno dei transfrontalieri; dal caro bollette al costo del lavoro e la contrattazione territoriale e integrativa. “Per la Lega la tutela del lavoro parte dalla tutela del nostro tessuto produttivo”, ha evidenziato Valditara.

“A Milano la prima fiera dei brevetti. Con il ministero dell’innovazione voluto da Matteo Salvini nascerebbe così un vero e proprio hub dell’eccellenza collegato al mondo produttivo, in cui la ricerca non è fine a se stessa ma al servizio del territorio”, ha detto il giurista Giuseppe Valditara, candidato con la Lega per la Lombardia in Senato, in occasione del seminario su ‘Ricerca e innovazione’ di Lettera150, il think tank a cui aderiscono circa 300 accademici di diverse discipline. All’incontro con i professori di Lettera150, che si è tenuto a Milano presso il Palazzo delle Stelline, anche la senatrice Maria Cristina Cantù, candidata per la Lega per il Senato Lombardia, e l’assessore regionale e coordinatore cittadino della Lega, Stefano Bolognini.

“Il ministero dell’innovazione a Milano è la scelta giusta”, spiega Valditara, “perché darebbe centralità a un sistema vincente in termini di partnership tra università, imprese e finanza di cui la Lombardia è simbolo, e farebbe da traino a tutti i progetti vincenti”. In tal senso “la Fiera dei brevetti, sempre a Milano, sarebbe il naturale completamento del Ministero, una fiera in cui si incrociano domanda e offerta di ricerca e imprese e si trovano le soluzioni per rendere i progetti operativi. Senza innovazione il Paese non ha futuro”.   Posizioni che hanno riscosso il favore degli accademici e magistrati di Lettera150 presenti, tra i quali: Francesco Manfredi, Università Lum di Bari, Mario Comba, università di Torino, Marco Paolino, Università della Tuscia, Marco Ricotti, Politecnico di Milano, Emanuela Colombo, Politecnico di Milano, Maurizio Masi, Politecnico di Milano, Marina Brambilla, Università Statale di Milano, Vincenzo Mannino, Università di Roma 3, Giorgio Colombo, Università di Pavia, Cesare Saccani, Università di Bologna, Giuseppe Tomasicchio, Università di Lecce, Giampio Bracchi, fondazione Politecnico di Milano, Franco Cotana, università  di Perugia, Pierpaolo Rivello, già procuratore generale militare presso la Cassazione, Maurizio Grigo, già Procuratore generale della repubblica, Vincenzo De Sensi, Università di Roma La Sapienza, Felice D’Alessandro, Università Statale di Milano.

“Il rilancio dell’hub di Malpensa è decisivo per lo sviluppo del territorio. A differenza di chi punta tutto su Fiumicino, in una visione romanocentrica dei trasporti, per la Lega è fondamentale che sia sempre più competitivo.
Servono inoltre investimenti anche per i collegamenti dall’aeroporto verso Varese”. A dirlo il giurista Giuseppe Valditara, candidato con la Lega in Lombardia per il Senato, nel corso dell’incontro che si è tenuto con Confcommercio ASCOM di Gallarate, alla presenza del Presidente UniASCOM Rudy Collini. Attorno al tavolo personalità importanti in rappresentanza del tessuto economico e produttivo della provincia di Varese, fra cui Franco Vitella (presidente Ascom Luino), Andrea Busnelli (presidente Ascom Saronno), Stefano Calzavara (Presidente nazionale Federmobili e membro della giunta di amministrazione di Ascom Gallarate), Antonio Besacchi (vicepresidente Ascom Varese). Per la parte tecnica Francesco Dallo (Segretario generale uniascom Varese), Roberto Carettoni (Direttore Ascom Saronno), Gianfranco Ferrario (Direttore Ascom Gallarate).
“Malpensa deve ritornare a essere il fulcro del tessuto produttivo e imprenditoriale del varesotto. Fondamentale però”, precisa Valditara,
“porre attenzione anche alle infrastrutture collaterali, strade e ferrovie, che vanno potenziate per una nuova e più efficiente oltre che capillare viabilità”. Sul tavolo del confronto, è stato posto il tema dei transfrontalieri: l’attrattività del salario svizzero, molto più alto di quello italiano, crea infatti un significativo movimento di lavoratori verso la Svizzera, sottraendo competenze e risorse al territorio.
“La soluzione della Lega è chiara: abbattere il cuneo fiscale, flat tax, defiscalizzazione degli aumenti salariali, rafforzare la contrattazione territoriale e aziendale. Solo così possiamo ridare valore ai territori di frontiera, diventati negli ultimi anni paesi dormitori per pendolari”.
Attenzione infine alla importanza della formazione tecnica e professionale per far fronte alle richieste del mondo del lavoro: “puntiamo a dare al territorio risposte per i giovani e le imprese per una formazione tecnica e professionale di alta qualità”, ha detto Valditara che ha bollato come “irresponsabile la proposta di alcuni politici di liceizzazione della scuola”.
Evidenziati i problemi connessi con il diffondersi delle vendite on line: “Per noi è fondamentale uniformare il sistema fiscale per esercizi fisici e online. Con particolare attenzione e un regime agevolato per i piccoli esercizi commerciali che sono presidio del tessuto sociale e storico di paesi e città”. Contro il caro energia “la proposta di Matteo Salvini è chiara: servono 30 miliardi subito per calmierare il costo dell’energia, per salvare le imprese, come del resto stanno facendo altri paesi europei, ed evitare tra qualche mese di doverne sborsare 100 in sussidi di disoccupazione. Per la Lega la priorità è evitare il disastro”, ha dichiarato Valditara, “e salvare attività commerciali e imprese. La Lega c’è. E gli altri?”.

“L’aggressione compiuta da una squadra composta da una cinquantina di anarchici ai danni di un gazebo della Lega a Carrara, che ha visto militanti leghisti aggrediti con aste di bandiere e materiale propagandistico distrutto, rappresenta un grave salto di qualità nella polemica politica italiana e va stigmatizzata da tutte le forze democratiche”, dice il giurista Giuseppe Valditara, candidato della Lega per il Senato in Lombardia. “Essa è anche il risultato di una continua campagna di delegittimazione dei leader delle principali forze di centrodestra, campagna”, precisa Valditara, “che ha avuto a tratti i caratteri dell’insulto, del dileggio e della diffamazione personale. Tutto questo in aperta violazione dell’articolo 2 della Costituzione che statuisce il valore della solidarietà politica, ovvero il pieno riconoscimento delle forze legittimamente rappresentate in Parlamento e la loro piena legittimazione ad essere riconosciute come interlocutori di un pacifico e sereno confronto democratico sia come soggetti di governo ovvero di opposizione”. Aggiunge Valditara: “In Italia l’unico pericolo eversivo della Costituzione e dell’interesse nazionale proviene da chi minaccia e aggredisce impedendo all’avversario la agibilità democratica”. Infine un appello alla stampa:
“È importante che anche la stampa, pur nella totale libertà della critica politica, contribuisca alla affermazione di un clima ispirato ai valori costituzionali del rispetto e della legittimazione democratica”.

“Capisco che il pariolino Carlo Calenda non ami ne’ la formazione professionale lombarda, che ha già dimostrato di voler distruggere proponendo il liceo obbligatorio per tutti, ne’ apprezzi la qualità del sistema di ricerca lombardo. E tuttavia, la “Capitale reticolare” era già stata proposta da un serio studio della Fondazione Agnelli. Un decentramento di funzioni pubbliche farebbe molto bene anche a Roma”, dice il giurista e presidente di Lettera150, Giuseppe Valditara, candidato con la Lega in Lombardia per il Senato.

Milano è la capitale della ricerca in Italia e la proposta di Matteo Salvini di portare qui la sede di un ministero dedicato all’innovazione, all’intelligenza artificiale e ai brevetti è la scelta giusta per valorizzare una città proiettata verso il futuro, che può essere la protagonista del cambiamento di cui l’intero Paese ha bisogno”, dice il giurista Giuseppe Valditara, presidente del think tank Lettera150, candidato per la Lega al Senato in Lombardia. “In un mercato globale e con una crisi economica che sta mettendo a terra piccole e grandi imprese, non c’è futuro senza ricerca e senza innovazione. È il momento di liberare le competenze che il Paese ha. A partire da Milano.

“Con il Governo che dovrebbe occuparsi solo degli affari correnti e le elezioni ormai imminenti, il Ministro dell’istruzione Bianchi procede con la nomina di un componente del cda di Indire, l’ente di ricerca della scuola, dopo aver già piazzato, all’indomani dello scioglimento delle Camere e con una procedura durata pochi giorni, una persona del suo staff alla Presidenza dello stesso Indire, posizione che era vacante da mesi”, dice l’ex senatore Giuseppe Valditara, candidato per le Lega al Senato. “Risulterebbe inoltre essere stata avviata anche la procedura per la nomina del cda dell’Alta scuola di formazione del personale scolastico. Siamo in presenza di un’occupazione sistematica di posti e poltrone. Draghi fermi questa operazione del Ministro Bianchi e lo faccia limitare alla gestione dell’ordinaria amministrazione”

”Dopo Letta ancora Calenda. Prosegue l’attacco della sinistra alla formazione e all’istruzione tecnica e professionale. Il PD e Azione mostrano poche idee e molto confuse”, dice il professore dell’Università di Torino Giuseppe Valditara, candidato al Senato per la Lega. ”Già oggi esiste l’obbligo formativo a 18 anni. Prevedere la scuola obbligatoria fino alla maturità significherebbe eliminare la formazione e la istruzione professionale regionale, pilastro del sistema produttivo dei territori. La proposta della liceizzazione obbligatoria per tutti fino ai 19 anni è semplicemente demenziale, vorrebbe dire privare le imprese italiane del personale tecnico. La strada corretta, invece, è quella di un potenziamento del canale dell’istruzione e della formazione tecnico professionale con una sua pari dignità. L’uscita del duo Letta-Calenda – conclude – è l’ennesima dimostrazione che la competenza non si improvvisa e non si autoproclama”

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